Diventare competitivi...

La difficoltà con cui Le squadre greche affrontano le loro partite europee ormai proverbiali. Il PAOK, una squadra che una volta è passata con il doppio da sedili come l'Highbury dell'Arsenal, si è accontentata di una vittoria professionale per prevalere a Gibilterra per 3-0 su una squadra che fino ad allora non esisteva nemmeno sulla mappa del calcio europeo. Certo, si direbbe che il PAOK ha cercato la vittoria professionale e non la fatica extra. Si potrebbe obiettare, tuttavia, che l'immagine competitiva del gioco non prometteva molto di più del bicipite nord. 

Lo stesso tempo, l'onnipotente Olympiakos in Grecia, per riuscire ad imporsi ad Anversa, ha letteralmente sputato sangue. E quando diciamo Anversa, parliamo di una squadra che parla del Panionios belga. Non una brutta squadra, anzi, storica e militante. Ma ha sofferto di problemi finanziari, retrocessione e fatica a restare anche in seconda categoria. Ed è tornato nella massima serie, ma in ogni caso non è né Bruges, né Anderlecht né Standard Liegi. Nemmeno Genk o Gent. Si tratta di Anversa e nel grande porto belga lotta per la leadership, visto che c'è anche Beershot, squadra all'incirca equivalente.

E sono soli i nostri due rappresentanti nelle competizioni europee. Perché tutti gli altri hanno agitato presto un fazzoletto. Anche se hanno affrontato squadre considerate inferiori (vedi AEK e Mostar).

Brutte bugie. Le dinamiche di ogni campionato e le potenzialità di ogni squadra possono avere una tendenza crescente, ad essere massimizzate, solo quando la competizione è reale, forte e continua, cioè dentro le mura, non in due partite all'anno. Olympiakos, ad esempio, per avere una forte concorrenza di PAOK, AEK, Panathinaikos e perché no trovare bastoni anche in squadre a livello di Ionikos, Levadiakos, Volos o Lamia. Solo allora sarà costretta come organizzazione a presentare un'immagine competitiva così sana che garantisca iniziativa e una forte possibilità di vincere tutte le partite. Attenzione, non vittoria. Ma forti possibilità di vittoria. Il che significa che deve accettare anche la sconfitta. Ogni squadra e non solo in campionato e in coppa. Questo è il segreto del successo, non di cinque buoni trasferimenti.

Nella nostra patriaTuttavia, ciò che ci ha interessato negli ultimi 40 anni è stata la vittoria della nostra squadra in ogni modo. Una situazione completamente fuori non solo da ogni regolamentazione speciale, ma anche lontana da ogni logica di rafforzamento competitivo attraverso la competizione. In conseguenza di quanto si vede, si perde il contatto con la competizione regolamentare internazionale e gli avversari equivalenti o approssimativamente equivalenti delle squadre greche non sono più le prime squadre dei grandi campionati, ma le piccole e medie delle piccole e medie, o le migliori squadre del campionato più debole. Impresa…

e-mail> info@tipsmaker.net