Disabilitato in modo produttivo...

Sarebbe un miracolo se Martins per fare l'anno all'Olympiakos. Questa conversazione sulla cattiva prestazione dei campioni non è iniziata ora, è stata aperta per molto tempo. E questa è la verità. Quest'anno l'Olympiacos giocava a pallone. Problematico in difesa e "disabile" produttivamente. Non fa fasi nella densità e nella quantità e qualità che ha prodotto negli anni precedenti, né trasforma in obiettivi quelle minori opportunità che realizza quest'anno. 

Ottima conversazione anche se "di legno?”. Mentre quello che dicono gli allenatori "la cosa positiva è che creiamo opportunità e ad un certo punto il traguardo arriverà". E aggiungono arditamente che se si fanno delle fasi, non temono che a un certo punto si trovi il cristiano che lancerà la palla in rete. L'allenatore sa sempre meglio. Sa che la cosa difficile è passare 10 giocatori e portare la palla in una posizione ovvia per il gol. Carismatico, certo, è colui che deve mandare la palla in rete, ma che sia stato facile o più difficile, prima o poi succederà. O da un attaccante pieno in renta, o anche da un mezzo con un appello nel segnare.

Alle Olimpiadi di quest'anno, quindi, non manca il carismatico per. Ed esiste El Arabi ed esiste il Ticino. E se vuoi, l'Olympian di quest'anno ha anche Ronnie Lopez e Oniekourou, se vuoi. E Gary e Kamara. Un sacco di giocatori con la possibilità di segnare. Il punto, ovviamente, è essere in buona forma, in buona condizione psicologica soprattutto (e questo è compito solo di Martins), ma anche ottenere i giusti trasferimenti dai centri o dai compagni in generale.

Non è quello che succede quest'anno all'Olympiakos. Non raggiunge il posto con tutte le affermazioni nel baklavoto. Il passaggio finale non viene trasferito con qualità a chi si trova in una posizione vantaggiosa per il gol. E c'è il fenomeno che (perché è un'impresa) l'Olympiakos non riesce a segnare contro la difesa di Anversa. Una squadra nata per subire tanti gol. Scherzo difensivo, come qualsiasi club in Belgio.

D'altra parte, hai PAOK. Festeggia perché è riuscito a vincere una squadra composta da: tre postini, due doganieri, due agenti di polizia, due vigili del fuoco, altri tre dipendenti pubblici, due caffettiere, una macchina per souvlaki, un minimarket, un chiosco e uno che vende terra in Michalakos. E se non stanno bene lì presto a Thermaikos, anche con i Pera Seklans d'Europa se vengono pagati a febbraio, tutti quelli che sono amareggiati rideranno. E affinché possano sedersi bene, atterrare, diventare di nuovo PAOK e non essere uno scherzo, solo uno può riuscirci. Lo chiamano Ivan e tutti i bambini piangono. 

 
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