Gli alisverisi ...

Visualizza per tutto ha un tifoso e vuole che il capo della squadra, il presidente, il finanziere, il proprietario e il decisore legale, seguano i propri desideri ei propri ordini. In Grecia, del resto, è da anni riconosciuto un diritto se non un obbligo di ogni tifoso avere delle pretese dalla propria squadra, non degli obblighi.

L'alisversi che si svolge in Grecia negli ultimi anni non ha precedenti. I giocatori vanno, i giocatori vengono, gli allenatori partono, gli allenatori vengono assunti, i dirigenti tecnici danno e prendono. Soprattutto, l'unico e solo principio, la tigre, Sua Maestà Dimitris Melissanidis. Che ora ha superato l'età dello spazio tsabouka e piega molto di ciò che sta accadendo intorno alla squadra. E se hai tifosi, tifosi e un giornalista o giornalisti per avere un'opinione su come costruirà la squadra ogni anno. Allo stesso tempo, l'AEK sta costruendo uno stadio. L'AEK di Melissanidis, giusto?

Si ricorda che una volta Mentre faceva le valigie da Highbury e si dirigeva a Grosvenor, dove era già iniziata la costruzione degli Emirati, l'Arsenal ha subito un declino quasi competitivo. E se non fosse per Arsene Wenger che tirava costantemente gli assi dalla manica alsaziana, ci sarebbero molti anni in cui anche la squadra londinese sarebbe stata lasciata fuori dall'Europa. Questo è il destino delle squadre che costruiscono stadi, onorevoli colleghi. Il futuro e l'infrastruttura della squadra si fanno avanti, i tanti e i clamorosi trasferimenti vengono lasciati indietro.

Ma non nell'AEK Questo non è il caso. Il tifoso medio di Santa Barbara vuole un nuovo stadio, un'aquila a due teste in una statua e un'aquila che vola intorno alla traversa prima di ogni partita, ma vuole anche riconoscimenti, vuole campionati e coppe, vuole assolutamente che i giocatori facciano lo staff la sua squadra. . E dove si troveranno tutti questi soldi, infatti in un calcio che non è nemmeno vincolato, è un grosso punto interrogativo. Soprattutto nel mezzo delle stagioni agonistiche negli anni della pandemia. Con campionati che si sono fermati, con stadi da vuoti a semivuoti. Il che significa entrate ridotte, a volte inesistenti. 

Il tifoso greco e non solo, non ha appreso nelle entrate-spese. Non ha imparato nei bilanci. Ha imparato dai capi ricchi che si sono tolti i pantaloni o dal conto in banca per imbattersi in giocatori stranieri o persino giocattoli di dubbio valore. A patto che l'istinto del tifoso sia soddisfatto e divinizzi il leader che sostiene la nostra squadra.

E sta arrivando ora il commerciante medio di carne di Filadelfia, Aektzis napeme e si siede bene, per sfidare il piano finanziario di pae che è costato la durata in un altro nuovo stadio centoquattrocento euro a ferri di cavallo. E chiedono una durata di 150 come quando l'AEK giocava nel vasto OAKA che non si riempie mai. Buonanotte Margherita...

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